MANOVRA TAGLIA LA LEGGE SPECIALE: 0 EURO A VENEZIA
A metà dicembre, la manovra finanziaria del Governo arriverà in parlamento per la discussione e il voto finale entro fine anno. Ora, perciò, si è cominciato a scremare le montagna di modifiche proposte dai partiti: dal numero inziale 'monstre' di 4.500 emendamenti, si è ridotto a 825 emendamenti segnalati, cioè contrassegnati come fondamentali dai gruppi parlamentari. ora, si procederà ad una nuova sforbiciata per individuare i 250 su cui materialmente si discuterà in Parlamento tra circa un mese. Tra questi, però, non ci sarà quello proposto dal Movimento 5 Stelle, che chiedeva di stanziare 150 milioni da destinare a Venezia e alla gronda lagunare, rifinanziando la ben nota "legge speciale" vista l'unicità del territorio veneziano. Emendamento dichiarato inammissibile, e quindi bocciato: per la prima volta, accusa la fronda pentastellata a palazzo Ferro Fini, un Governo cancella del tutto la legge speciale che per anni ha permesso ai Comuni della laguna di effettuare opere di urbanizzazione necessarie e indispensabili.
Per i Cinque Stelle, il governo Meloni verrà ricordato come il primo incapace di rifinanziare la Legge Speciale. Un'accusa rispedita al mittente a tempo di record dalla controparte: “La verità è che ormai da anni ormai le risorse per Venezia non vengono stanziate", ha replicato il consigliere leghista Marco Dolfin, "L'ultimo governo a destinare fondi alla Legge Speciale fu quello di Berlusconi nel 2011, da allora né Renzi, né Conte, né i vari Gentiloni, Letta e Draghi hanno investito risorse nella salvaguardia di Venezia. La vera causa dell’attuale difficoltà nel rifinanziamento è la situazione finanziaria del Paese, aggravata dalle risorse gettate in misure come il Superbonus". Il botta e risposta, insomma, non risolve la situazione. Visto che in alcuni casi gli emendamenti una soluzione la trovano, se veramente vogliono, si intervenga allora alla svelta. La Lega ha fatto passare un emendamento che destina altri 3 miliardi al Ponte sullo Stretto di Messina: saranno tolti al fondo per il Sud e al trasporto pubblico. Se si tiene davvero al futuro di Venezia, la si doti dell'autonomia che merita, vista la sua unicità, lo stesso che già accade per la gestione di Roma Capitale.