POVERTÀ TRA I GIOVANI: DATI PREOCCUPANTI
In Italia, oltre centomila ragazzi tra i 15 e i 16 anni vivono in grave povertà. Il 67% teme che il futuro lavoro non li aiuterà a uscire dalla povertà e più di uno su quattro pensa di non finire la scuola. Uno su dieci non può permettersi un paio di scarpe nuove, il 43 % contribuisce alle spese familiari evitando acquisti non necessari, e il 18% svolge qualche lavoro.
Dati che emergono dalla ricerca "Domani (Im)possibili" di Save the Children, presentata durante la biennale "IMPOSSIBILE 2024" sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. La povertà economica grava pesantemente sulle aspettative di vita degli adolescenti, le cui emozioni riguardo al futuro variano: predominano l’ansia, la paura e la sfiducia, e c'è poca speranza, entusiasmo e felicità.
Molti adolescenti chiedono alle istituzioni supporto per l’assistenza psicologica gratuita, aiuti per terminare gli studi e materiali scolastici. La mancanza di risorse impedisce a molti di iniziare l'anno scolastico con tutto il necessario, partecipare a gite scolastiche o iscriversi a corsi di lingue.
Un'indagine di Caritas Italiana e Save the Children sui nuclei familiari poveri con bambini tra 0 e 3 anni evidenzia che le difficoltà economiche influenzano lo sviluppo dei bambini sin dai primi giorni di vita. Le famiglie faticano a comprare prodotti essenziali come pannolini, abiti, latte in polvere, medicinali e giocattoli. È dunque indispensabile un piano strategico a lungo termine e investimenti certi per contrastare la povertà minorile e restituire fiducia e speranza ai giovani.