TRE MORTI E QUATTRO DISPERSI: IL DISASTRO DI BARGI
Circa un centinaio di vigili del fuoco, provenienti da tutta l'Emilia, ma anche dal Veneto e dalla Toscana, per tutto il giorno ha continuato le ricerche dei quattro operai dispersi dopo l'esplosione, avvenuta martedì pomeriggio, della centrale elettrica di Enel Green Power del lago di Suviana, nel Bolognese. Il bilancio, fino ad ora, è di tre vittime accertate: Mario Pisani, 73 anni, originario del tarantino, Vincenzo Franchina, 35 anni, residente nel messinese, e Pavel Tanase, 45 anni, origini romene ma residente a Settimo Torinese. Mancano all'appello ancora quattro operai: il padovano Adriano Scandellari, originario di Ponte San Nicolò e tecnico specializzato di Enel Green Power, oltre a Paolo Casiraghi, milanese 59enne, Alessandro D'Andrea, 37 anni, originario di Pontedera, e Vincenzo Garzillo, napoletano di 68 anni. Le speranze non si spengono, ma ormai si riducono ad un lumicino: l'area della centrale idroelettrica interessata dall'esplosione è stata poi avvolta da un incendio, quindi ha registrato un crollo e poi un allagamento. I sommozzatori in acqua non riescono a vedere, procedono a tentoni toccano con le mani: due piani della centrale, a diversi metri di profondità, anche nel pomeriggio hanno continuato a riempirsi d'acqua sempre di più, rendendo le operazioni di ricerca estremamente difficili e pericolose.
Oltre alle tre vittime e ai quattro dispersi, l'incidente ha causato anche cinque feriti, ricoverati in diversi ospedali in gravi condizioni: Sandro Busetto, 59 anni e residente nel centro storico di Venezia, fa parte dell’unità specialistica di Enel ed è ricoverato nel reparto Grandi Ustionati dell’ospedale di Pisa. Ha invece ustioni sul 50% del corpo un altro lavoratore di cui ancora non si conoscono le generalità: un 54enne ricoverato in rianimazione all'ospedale di Parma, in condizioni giudicate stabili ma critiche dai medici, e che sarebbe originario della provincia di Padova, secondo quanto riferito dall'agenzia ANSA nel pomeriggio di mercoledì.
Difficile, ad ora, capire che cosa sia accaduto nella centrale idroelettrica di Bargi. Si sa solamente che la struttura da circa un anno era in manutenzione, e che tecnici ed operai stavano effettuando alcune operazioni preliminari al nuovo collaudo. Poi l’esplosione, tremenda. Che non ha lasciato scampo a due di loro, morti sul colpo, e ad un altro deceduto poco dopo. Gravi, rimangono i cinque feriti, le speranze di ritrovarle i quattro dispersi, invece, diminuiscono ora dopo ora.
