A PADOVA LA MEDAGLIA D'ORO: SANITÀ DA PRIMA LINEA
Che la città di Padova, grazie alla sua secolare università, potesse vantare una sanità da primato lo sapevamo da tempo. Ora, ancora una volta, ne arriva a livello nazionale un'importante conferma, e un'altra che affonda le sue radici invece nella vocazione umana del territorio, e che risale addirittura al primo conflitto mondiale. Al Quirinale, il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito nelle ultime ore 62 medaglie a medici, professori, scienziati, volontari e missionari, protagonisti del mondo della sanità che si sono distinti come benemerenze della salute pubblica. Tra questi, la medaglia d'oro al merito della sanità è arrivata anche al professor Gino Gerosa, ordinario di chirurgia cardiaca dell'università di Padova: il riconoscimento gli è stato dato dal presidente Mattarella per lo straordinario intervento, il primo al mondo, eseguito con l'impianto di un anello mitralico senza l'utilizzo della circolazione extracorporea e a cuore battente - uno straordinario esempio di Cardiochirurgia microinvasiva.
Ma una speciale medaglia d'oro al merito della sanità pubblica è stata assegnata alla Città di Padova. Una storia, questa, per cui bisogna andare indietro di oltre cent'anni. La medaglia infatti è stata assegnata, si legge nelle motivazioni, "per i valori espressi nel campo sanitario e didattico durante la Grande guerra, quando Padova si distinse nell'assistenza sanitaria, divenendo una vera e propria "Città ospedale militare" riuscendo a sopperire alla carenza di medici impegnati al fronte, approntando circa 8000 posti letto in edifici pubblici e privati, e organizzando corsi accelerati di medicina e chirurgia".
Nel dicembre 1916, in effetti, giunsero a Padova da tutta Italia oltre 1.300 studenti di medicina che costituirono il “Battaglione degli studenti di Medicina e Chirurgia”: per la didattica vennero realizzate aule capaci di ospitare fino a 500 studenti e nell'istituto “Selvatico” venne allestita un'aula anatomica con ben 24 tavoli. Dopo 4 mesi di lezioni intensive, nella primavera del 1917 si tennero 6.215 esami e a partire dal 5 aprile vennero conferite 534 lauree, eccezionalmente concesse senza la presentazione di una tesi: Padova divenne così una vera e propria città universitaria di guerra.