SAMMY, L'ATENEO: "IL SUO ENTUSIASMO CONTAGIOSO"
Ha vissuto troppo poco Sammy Basso, anche se 28 anni, per chi alla nascita riceve la diagnosi di “progeria” sono un traguardo quasi impensabile.
Una malattia genetica che causa un invecchiamento precoce e che colpisce poche centinaia di persone al mondo.
Sammy Basso, però, i pochi anni che sapeva di avere a disposizione ha deciso di viverli fino in fondo. E soprattutto li ha dedicati, fino alla sua morte, sabato sera, a far conoscere al mondo la progeria.
Lo faceva anche all’Università di Padova, dove si era laureato in Scienze naturali e specializzato in Biologia molecolare. E dove, per lui, l’Ateneo aveva sperimentato la didattica a distanza ben prima del Covid.
Ma poi all’Università di Padova, in più occasioni, Sammy Basso ci era tornato quasi come un docente, più volte invitato a parlare agli studenti di aspetti legati alla sua condizione.
Nei prossimi giorni, intanto, verrà comunicata la data dei funerali. L’ha fatto sapere in una nota l’Associazione Italiana Progeria, che porta il suo nome e che proprio la famiglia di Sammy Basso ha fondato nel 2005.
"Nel rispetto del nostro dolore, chiediamo gentilmente di concederci la riservatezza in questo difficile momento", ha aggiunto l’Associazione, che ha ringraziato tutto il paese per la vicinanza manifestata.
L’ipotesi è che le esequie possano tenersi venerdì al campo sportivo di Tezze sul Brenta, dove Sammy era nato e cresciuto.