FURTI "DI NATALE" IN VENETO, SGOMINATA BANDA SINTI
C'è voluto praticamente un anno affinché la giustizia presentasse il conto, ma visto che da mesi erano già stati arrestati con altre accuse, stavolta è proprio il caso di dirlo: meglio tardi che mai.
Sei persone, originarie della provincia di Asti, in Piemonte, sono da oggi accusati anche di aver messo a segno, durante le festività natalizie dello scorso anno, ben 27 furti in abitazioni tra le province di Vicenza e Verona. Colpi che avevano fruttato un bottino ingente tra denaro, gioielli, orologi di pregio, ma anche armi e munizioni: la banda, composta da sinti piemontesi tra i 27 e i 41 anni, non si era fatta fermare da recinzioni, porte blindate, o sofisticati sistemi di allarme.
I sei individui, oggi, sono stati raggiunti da ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip di Vicenza dopo un'indagine dei carabinieri del nucleo investigativo di Cuneo coordinati dalla procura di Asti, per le razzie commesse durante le festività di fine 2024: i componenti della banda suonavano ai campanelli delle case da svaligiare per essere sicuri che non ci fosse nessuno, fingendosi turisti alla ricerca di informazioni. Agivano in gruppi di tre persone, sempre supportati dai compagni che, all'esterno, avevano il compito di lanciare eventuali allarmi, collegati fra loro con ricetrasmittenti all'avanguardia.
I furti veri e propri, poi, avvenivano sempre in orario serale e notturno, ma in alcuni casi anche in pieno pomeriggio. Tanti, erano stati i comuni visitati dai ladri in pochissimi giorni: Dueville, Lusiana, Velo d'Astico, Arsiero, Castelgomberto, Cornedo e Sovizzo nel vicentino, ma anche Tregnago, Montecchia, Negrar e Sant'Anna nel veronese.
I predoni, durante le loro trasferte "di lavoro", per così dire, pranzavano e dormivano sempre negli stessi luoghi, in cui però tra gli ospiti c'erano anche - in incognito - gli investigatori che li seguivano. Tutti e sei i malviventi, da giugno scorso, erano già stati arrestati ad Asti, sempre dai carabinieri di Cuneo, nel contesto di una più ampia e dedicata misura cautelare personale che aveva portato dietro le sbarre complessivamente 13 soggetti. A gennaio, tra poche settimane, per loro si svolgerà il giudizio abbreviato davanti al giudice.