SPI CGIL IN PIAZZA IN DIFESA DEL POTERE D'ACQUISTO
PADOVA- Quella del governo Meloni è una manovra iniqua, inadeguata, ingiusta che non tutela il potere d'acquisto né degli anziani né di lavoratori e lavoratrici, non prevede finanziamenti per la legge sulla non autosufficienza, promuove una fiscalità che premia solo alcune categorie senza pensare a chi, come i pensionati e le pensionate italiane, subisce la tassazione più alta della media europea. Una manovra che non investe adeguatamente sulla sanità, costringendo molti cittadini a rivolgersi al privato o a non curarsi. Questa in sintesi l’opinione dei pensionati SPI CGIL che pacificamente hanno invaso bandiere e striscioni alla mano il centro di Padova. Circa un migliaio per protestare contro i continui tagli dell’attuale Manovra e per ribadire ancora una volta a gran voce di essere stanchi di essere trattati da ogni Governo come bancomat per finanziare spesso inutili opere o progetti a livello nazionale. Il potere d’acquisto degli italiani è sempre più debole , quello dei nostri anziani lo è ancora di più, date le misere pensioni percepite. Secondo un'indagine del sindacato, l’inflazione esplosa nel 2022 e proseguita nel 2023, seppur con un leggero rallentamento, è costata in media quasi due mensilità ai pensionati veneti. Di fatto i rincari hanno costretto gli over65 della nostra regione a sborsare nel 2022 circa 1.460 euro in più del 2021 e nel 2023 poco meno di 755 euro in più rispetto all’anno precedente. In media oltre 185 euro al mese che neppure la rivalutazione riesce a coprire, tanto più dopo i tagli inferti dal governo Meloni nel 2022 e nel 2023 proprio alla rivalutazione che, secondo le analisi svolte dal sindacato, hanno comportato perdite nell'ordine di circa 7 mila euro per le pensioni comprese tra 4 e 5 volte il trattamento minimo.