ROVIGO BLINDATA DOPO L'OMICIDIO, ARRIVANO 30 AGENTI
Poliziotti dalle grandi città e un centro storico che diventa sorvegliato speciale. Sono ore difficili per Rovigo, nel pieno di un'escalation di violenza culminata con la morte Amine Gara, 23enne ucciso con un collo di bottiglia rotto, lo scorso sabato.
Ore difficili perché, di fatto, il capoluogo appare blindato. La risposta del Ministro dell'Interno Piantedosi non si è fatta attendere. Da Padova, Bologna e Milano è stato disposto l'arrivo di 30 agenti di polizia.
Obiettivo presidiare le zone sensibili della città. Nel frattempo le indagini proseguono per ricostruire le motivazioni del delitto, in un quadro in cui il dilagare della violenza in centro si è fatto via via più preoccupante.
In circa un mese tre accoltellamenti, uno stupro e, infine, un omicidio.
La reazione della sindaca Valeria Cittadin è stata molto dura, orientata a dileggiare "le sinistre" colpevoli di aver "aperto le porte a dei nuovi invasori".
Un commento che non è piaciuto all'opposizione e alle liste civiche di Rovigo, che tra l'altro ha fatto il paio con il rifiuto categorico di Cittadin ad una zona rossa.
La realtà dei fatti, in ogni caso, parla di una situazione difficile, da gestire con pragmatismo ma anche visione. La repressione arriva sempre in ritardo.