BLACK FRIDAY SI GIOCA SUL WEB, A DANNO DEI NEGOZI
La partita del black friday si gioca principalmente online o all’interno della grande distribuzione organizzata. Lo abbiamo sottolineato molte volte: le multinazionali del web possono permettersi sconti shock anche grazie al fatto che non pagano le tasse come invece fa il commercio al dettaglio. Molto spesso questi colossi hanno sede in paradisi fiscali in modo da eludere il fisco italiano. Ma come fanno ad aggirare le maglie del nostro fisco?
Semplice: grazie allo spostamento del fatturato delle controllate italiane in Paesi dove le aliquote fiscali sono basse, riescono così a versare solo una minima parte di quello che sarebbe legittimo pretendere. Un circolo vizioso che impoverisce pesantemente l’economia italiana.
La lacuna legislativa sotto questo punto di vista nel Bel Paese c’è, eccome. È una questione che da tempo è al vaglio del nostro Governo: allo studio una web tax che possa costringere queste aziende alle responsabilità fiscali, una tassa che però è stata per ora solo chiacchierata senza essere applicata.
In molti sfruttano il Black Friday per anticipare i regali di Natale: in base alle stime del Codacons, ben 1 acquisto su 2 effettuato durante il periodo di sconti sarà un regalo da destinare a parenti o amici in occasione delle festività. Ma, come già evidenziato, 6 acquisti su 10 avvengono online.
Il Presidente di Confesercenti Veneto Nicola Rossi lancia l’allarme: i negozi di vicinato partecipano alle promozioni ma non hanno la stessa possibilità di competere con gli investimenti dei giganti del web. Secondo Rossi è un Far West, con vendite scontate, in contrasto con le norme attuali, e il pericolo di veri e propri abusi di posizione dominante.