DA VENEZIA AL LITORALE, DANNI E ALLAGAMENTI A EST
Nel veneziano l’ondata di maltempo che nelle ore precedenti si era abbattuta sul Veneto occidentale ha cominciato a picchiare duro dal pomeriggio di giovedì per poi scatenarsi in tutta la sua forza tra la serata e la nottata.
A partire dal capoluogo: nel centro storico di Venezia la bomba d’acqua ha causato pesanti allagamenti, tanto che in un primo momento i cittadini hanno temuto in una acqua alta non prevista.
Solo dopo si è capito che non era la marea, bensì una quantità di pioggia fuori dal normale.
Particolarmente colpita soprattutto la zona di Lista di Spagna, non nuova ad allagamenti.
In ogni caso la marea ha raggiunto quota 112 cm, nonostante le previsioni iniziali parlassero di 105. Motivo per cui il Mose è rimasto giù, con il solito seguito di polemiche legate ai protocolli.
E fanno impressione le immagini girate ai piedi del ponte di Rialto, dove l’acqua scende come se venisse giù da un torrente.
Ma non è stata risparmiata nemmeno la terraferma: strada come un fiume nella centralissima Corso del Popolo, allagamenti diffusi anche a Marghera, dove tra l’altro è tracimato il sistema fognario del Petrolchimico causando per ore un’aria irrespirabile e centinaia di chiamate ai Vigili del Fuoco.
Disagi anche lungo la Riviera del Brenta, a Mira, a Mirano, a Noale. In questi tre comuni, in via precauzionale, le scuole venerdì sono rimaste chiuse.
Del resto, stando ai dati del Comprensorio di Bonifica Veneto Orientale, nelle 24 ore sono caduti tra i 115 e i 140 mm di pioggia, sufficienti a mandare in crisi il sistema di scolo delle acque.
Infine, allagamenti anche nel litorale: a Chioggia, dove la Protezione Civile ha lavorato senza sosta per limitare i danni, e a Jesolo, dove tra l’altro si sono registrati pesanti danni alle colture.