FERMATO 17ENNE PER DROGA AVEVA AGGREDITO TROUPE RAI
La Squadra Mobile di Padova ha individuato e identificato un 17enne di origini marocchine come presunto responsabile dell'aggressione alla troupe Rai, avvenuta il 20 settembre scorso nei pressi della stazione ferroviaria. Giunto in Italia da poco più di un anno, era collocato in una comunità per minori, dalla quale si è allontanato oltre una ventina di volte compresa la sera in questione. Il Questore Marco Odorisio ha emesso nei suoi confronti tre Daspo di varia natura e un avviso orale. Il ragazzo è stato inoltre segnalato alla Procura della repubblica per i Minorenni di Venezia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e per tentate lesioni volontarie nei confronti della giornalista Rai bersaglio del lancio di una bottiglia mentre era impegnata un’inchiesta. Riaffidato alla Comunità che lo ha già avuto in accoglienza e dalla quale con buone probabilità fuggirà nuovamente per vivere nuovamente di espedienti e spaccio. Le indagini, si sono basate sull'analisi dei filmati realizzati dalla stessa troupe televisiva attraverso la comparazione facciale di giovani già noti per episodi violenti e condotte antisociali. È stato così individuato il 17enne, con precedenti per vari reati commessi dal suo ingresso in Italia. I poliziotti lo hanno rintracciato, sempre nei pressi della Stazione di Padova trovandolo in possesso di quattro pasticche di ecstasy, nascoste nel marsupio. Dopo averlo accompagnato in Questura, in quanto minorenne, gli agenti hanno convocato un responsabile della comunità e in sua presenza, notificato al giovane le misure preventive emesse dal Questore nei suoi confronti. Misure che dovrebbero permette ai minorenni di riflettere e di attuare un cambio di rotta prima che si spalanchino definitivamente le porte di un carcere. Questa consapevolezza per molti giovani stranieri non accompagnati non prende vita e senza alternative per sopravvivere tornano a delinquere. Urge nonostante l’impegno delle Forze dell’Ordine e comunità a cui vengono affidati , ripensare completamente le leggi troppo permissive in caso di reato e la tipologia di accoglienza per dare a questi ragazzi un vero futuro che parli di legalità e non un luogo dove parcheggiarli.