RISSA A TREVISO, LA DROGA AL CENTRO DEI FATTI
Continuano le indagini sulla brutale rissa avvenuta nella serata di giovedì 12 dicembre a Treviso, dove un ragazzo di 22 anni è stato gravemente ferito alla giugulare con una bottiglia rotta.
Gli inquirenti hanno delineato un quadro più completo, riportando al centro degli avvenimenti lo spaccio di stupefacenti: nello scontro si sarebbero fronteggiati i membri di due baby gang rivali, coinvolte nello smercio di ketamina.
Dagli ultimi aggiornamenti, la giovane vittima avrebbe voluto saldare un debito di droga di un’amica, e per questo si sarebbe incontrata con lo spacciatore a cui la ragazza doveva dei soldi.
Tuttavia la situazione sarebbe degenerata a seguito del tentato furto del cellulare del ragazzo, sottratto forse come pegno per il debito stesso. Di fronte a questo, infatti, il ragazzo avrebbe reagito imprecando e sputando in faccia ad una delle ragazze della banda rivale, la stessa che poi si sarebbe scagliata sulla vittima con una bottiglia rotta, colpendo alla gola.
A confermare l’intento del giovane è la stessa madre, che riferisce la volontà del 22enne di sanare il debito dell’amica e l’intento di uscire da quell’ambiente fatto di droga e spaccio.
Alcuni ragazzi coinvolti nella colluttazione avrebbero poi confessato che i presenti erano tutti sotto effetto della ketamina, farmaco che provoca alterità e analgesia, ossia condizione che permette di non sentire il dolore. Intanto gli agenti hanno individuato altri due indagati, facendo salire a 10 le persone coinvolte, di cui la metà minorenni, tra i 16 e i 22 anni.
