GRANCHIO BLU: PIÙ VENDITE MA MENO GUADAGNI
Il granchio blu, a partire dal 2023, è diventato una specie parassitaria conosciuta a tutti. Direttamente coinvolti dai suoi effetti dannosi sono gli allevatori di vongole, delle quali sono particolarmente voraci questi crostacei.
Da subito ci si è mossi per rendere fruttuosa la presenza di questo animale nel Mediterraneo, vendendolo come ingrediente per piatti di mare.
Nonostante l’aumento delle vendite del 42% rispetto a due anni fa, i ricavi sono diminuiti del 4%, conseguenza palese del crollo dei prezzi medi alla produzione dell’offerta decisamente maggiore rispetto alla domanda del prodotto.
Da notare anche la necessità di un massiccio smaltimento di parte del prodotto: infatti solo il 20% dell’animale è commestibile, mentre il resto è sostanzialmente scarto.
Questa motivazione ha spinto la Regione del Veneto e Veneto Agricoltura, in collaborazione con le università di Venezia, Padova e Ferrara, a dei piani per la mappatura ambientale della presenza della specie e una sua gestione sostenibile. Oltre a questo si sta studiando una nuova catena produttiva per sfruttare lo scarto per la produzione di bioplastiche biodegradabili e biocompostabili.
Resta però il problema delle aziende allevatrici di molluschi: sono infatti diminuite del 15% le aziende attive nell’acquacoltura in provincia di Rovigo, con conseguenti ricadute sulle occupazioni nel settore.