CHI ENTRA E CHI ESCE: IL NUOVO CONSIGLIO REGIONALE
Lo strapotere dell'accoppiata Zaia-Lega non c'è più, a Palazzo Ferro Fini. Ma in consiglio regionale, nella nuova assemblea che esce dalle elezioni di domenica e lunedì, c'è comunque una solida maggioranza della coalizione uscente, ma una distribuzione più omogenea dei seggi tra le diverse forze politiche. Il che significa necessaria collaborazione tra quelle di maggioranza, con la Lega che non può più governare esclusivamente da sola, e un'opposizione più concreta che ora può provare a dire finalmente la sua.
Questa, la nuova composizione dei partiti: la Lega rimane il partito di maggioranza con 19 consiglieri eletti, mentre in maggioranza Fratelli d’Italia ottiene 9 seggi e Forza Italia ne conquista 3. Nove consiglieri per il partito Democratico, Szumski e AVS ne ottengono 2 ciascuno, e poi ci sono tutte le altre piccole posizioni che si presenteranno con un solo consigliere a testa: Uniti per Manildo, 5 stelle, UDC, Liga Veneta e Civiche per Manildo.
Tanti, sono i nomi degli esclusi eccellenti. Nel Carroccio fuori Villanova e pure Ciambetti, insieme a Zaia entrano gli ex assessori De Berti (14 mila preferenze nel veronese), Roberto Marcato e Manuela Lanzarin, nonché Calzavara. Fuori invece Luciano Sandonà, passato in Fratelli d'Itlaia, e fuori pure Enoch Soranzo. Sono soprattutto i sindaci, a trainare la preferenze: l'ex sindaco di Selvazzano è battuto dal collega di Albignasego, Filippo Giacinti, che entra in consiglio insieme ad Andrea Micalizzi, vicesindaco di Padova e secondo in regione per preferenze dopo Zaia (oltre 18 mila), Giorgia Bedin, prima cittadina leghista di Monselice, ed Eric Pasqualon, sindaco di Carmignano e unico rappresentante dell'UDC nel nuovo consiglio. Il partito di Antonio De Poli torna a Palazzo dopo dieci anni. Conferma per la forzista Elisa Venturini, entra in aula anche Eleonora Mosco tra le fila della Lega. Arriva da Padova anche l'unico seggio della Liga Veneta: torna in consiglio, dopo 25 anni, il venetista Alessio Morosin.
Passando all'opposizione, pesante la bocciatura per Vanessa Camani, esclusa a favore di Micalizzi. Debutta la veneziana Monica Sambo, eletta nel PD insieme ai riconfermati Montanariello e, nel veronese, Anna Maria Bigon. Alleanza Verdi e Sinistra conferma invece l'uscente Elena Ostanel e Carlo Cunegato. Da Venezia attribuito invece l'unico seggio ai cinque stelle, Flavio Baldan. Unico rappresentante di Azione sarà invece Niccolò Rocco, eletto a Treviso nella lista Uniti per Manildo. IL 5% di Resistere vale invece ben due seggi: uno per il candidato Riccardo Szumski, l'altro per il vicentino Davide Lovat.
Infine, una curiosità: diminuisce la presenza femminile in consiglio. La conferma arriverà solo con la proclamazione ufficiale degli eletti da parte della Corte d'Appello di Venezia, ma nella prossima legislatura le consigliere regionali saranno 17, a fronte delle 18 che sedevano nella consiliatura uscente.