MORTI SULLE STRADE: IL VENETO MIGLIORA MA NON BASTA
Forse non tutti lo sanno, ma tra i parametri e gli obiettivi fissati a medio termine dall'Unione Europea, e per i quali gli stati membri sono chiamati ad attuare politiche utili al loro miglioramento, non ci sono solo l'ambiente, le emissioni di gas inquinanti, l'utilizzo di energia pulita. C'è anche un dato che ha un costo sociale particolarmente elevato: si tratta degli incidenti stradali, e in particolare del tasso di mortalità sulle strade.
E allora oggi, che ci arrivano i dati definitivi dell'Istat sull'anno 2024, quello in cui in Italia si è consolidato definitivamente il ritorno a una mobilità normale, su livelli analoghi rispetto a quelli pre-pandemia, possiamo tracciare un bilancio molto indicativo.
Gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono il dimezzamento del numero di vittime e feriti gravi entro il 2030, rispetto all'anno preso come riferimento che è il 2019. In veneto, allora, com'è andata finora? I dati sono abbastanza incoraggianti. In Veneto, nel 2024, si sono verificati 12.864 incidenti, che hanno causato la morte di 269 persone e il ferimento di 17.221. Rispetto al 2023 il numero delle vittime diminuisce in modo significativo (addirittura -12,9% in un anno), mentre i feriti crescono dell'+1,3% e gli incidenti dello +0,7%. Dati che vanno decisamente meglio delle medie nazionali, e sul lungo periodo va ancora meglio: rispetto al 2010, in Veneto il numero delle vittime della strada diminuisce di ben il -32,1%, mentre rispetto al 2019 cala del -19,9%.
Dati che proiettano la nostra regione tra le migliori in Italia, nelle statistiche di breve e di medio periodo. Eppure non basta: primo motivo, perché l'obiettivo del dimezzamento al 2030 è ancora lontano; secondo motivo, perché in veneto rimangono condizioni di criticità notevoli che incidono non poco sulle statistiche, ancorché positive.
Primo. Negli ultimi cinque anni, a fronte di una diminuzione complessiva di vittime, in Veneto è aumentato il coinvolgimento di vite spezzate negli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) che rappresentano il 46,5% dei morti sulle strade.
Secondo. L'anno scorso, il maggior numero di incidenti (più di ottomila) si è verificato sulle strade urbane: il 70% dei sinistri che ha provocato circa il 45,7% del totale delle vittime è avvenuto in città.
Terzo. Gli incidenti più gravi avvengono ancora sulle strade extraurbane. L’incidentalità più elevata si registra infatti lungo l’autostrada A4 (250 sinistri e 11 morti) e lungo le strade statali Romea (111 incidenti e 8 morti in un anno) e sulla Statale 14 verso il Friuli (84 incidenti e 5 morti).
È quindi da questi ultimi tre dati, che bisogna cominciare a intervenire per migliorare le statistiche e raggiungere gli obiettivi europei: diminuire la pericolosità delle strade extraurbane, e il numero di incidenti su quelle cittadine.