SCARCERATO A TORINO RICERCATO INTERNAZIONALE LIBICO
Il comandante libico Najeem Osema Almasri Habish arrestato domenica scorsa a Torino, in esecuzione di un mandato emesso dalla Corte Penale Internazionale, è stato rilasciato dal carcere sabaudo delle Molinette in quanto il suo fermo è incorso in un vizio procedurale.
La Corte d’appello di Roma, autorità competente in questi casi, ha infatti disposto il rilascio dell’uomo poiché l’arresto, portato a termine dalla polizia giudiziaria di Torino, era avvenuto senza aver prima avvisato il Ministro della Giustizia italiano, che a sua volta avrebbe dovuto avvisare la Corte d’appello capitolina. Così facendo, gli inquirenti sono incorsi in una violazione delle norme dell’accordo con cui l’Italia ha aderito alla Corte Penale Internazionale e il Procuratore Generale della Repubblica di Torino ha perciò richiesto la scarcerazione di Almasri Habish, che ora è tornato in Libia.
Ma di cosa è accusato? Almasri Habish era a capo della polizia giudiziaria libica a partire dal 2021 sotto la cui supervisione ricadevano diverse prigioni all’interno del quale erano state ravvisate da parte di molte organizzazioni internazionali, tra cui Amnesty International, gravi violazioni dei diritti umani, dalle torture ai maltrattamenti fino agli omicidi e alle sparizioni forzate.
Inoltre, nell’agosto del 2023 la polizia giudiziaria, di cui Almasri Habish era a capo, ha partecipato a scontri tra milizie a Tripoli provocando almeno 45 morti e 164 feriti, di cui numerose vittime civili.