IDF, ATTACCO ANTI-TERRORISTICO IN CISGIORDANIA
Mentre a Gaza e in Libano si respira un po’ di “pace”, Israele ha lanciato l’operazione “Muro di Ferro” in Cisgiordania.
L’obiettivo sarebbero strutture utilizzate dai terroristi, di Hamas o della Jihad Islamica Palestinese. Secondo quanto riportato, 9 persone hanno già perso la vita negli attacchi e 3 dozzine sono rimaste ferite. Non è chiaro a quale fazione appartengano o addirittura se siano civili.
Il centro degli sforzi israeliani sarebbe Jenin, una delle città più importanti della Giudea e Samaria, nome biblico della Cisgiordania.
Il premier ha avvertito che combatterà l’asse della resistenza ovunque esso si estenda, lasciando intendere che Israele sarebbe pronto a un attacco contro Teheran. Questo destabilizzerebbe molto la regione e l’intero mondo arabo, da sempre molto suscettibile alle ritorsioni della Repubblica Islamica.
L’operazione militare, stando alle testimonianze di alcuni funzionari israeliani, sarebbe stata pianificata in coordinamento con l’Autorità Nazionale Palestinese (Anp), che teme un’estensione di Hamas pure in Cisgiordania.
Intanto nella nuova zona di conflitto continuano le violenze dei coloni contro le comunità palestinesi, e viceversa. È da molto che le autorità israeliane chiudono un occhio sulle violenze dei coloni.
Donald Trump, appena insediatosi nell’Ufficio Ovale, ha ritirato le sanzioni che colpivano i coloni, insieme a una lista di ulteriori decreti.
Secondo una fonte anonima, il valico di Rafah che funge da canale tra Egitto e Gaza, sarà gestito dall’Anp, sotto supervisione dell’ONU. Manca ancora un accordo sul corridoio di Filadelfia, che corre lungo il confine tra Egitto e Gaza ma, secondo le fonti, le divergenze sono di natura tecnica e verranno risolte.
