PADOVA SENSIBILE AI DIRITTI DEI RECLUSI
Padova ancora una volta tra i capofila del cambiamento. Presso la casa di reclusione Due Palazzi , quattro detenuti hanno potuto usufruire delle stanze dell’affettività. Luoghi in cui il recluso può incontrare in tutta privacy , la moglie o compagna senza sorveglianza diretta per una / due ore. In ingresso e uscita agenti donne perquisiscono le partner per garantire le norme di sicurezza carcerarie. La stanza è arredata in modo spartano, con letto e bagno, per rendere l'ambiente il più possibile simile a quello domestico. Non servono permessi premio, sono esclusi però i condannati al carcere duro 41bis, di norma basta avanzare richiesta alla direzione penitenziaria per far valere quello che è stato riconosciuto come un diritto del carcerato dalla Corte per i Diritti dell’Uomo e dalla Corte Costituzionale. Il Ministero della Giustizia anche se con anni di ritardo rispetto ad altri Paesi della Comunità Europea ha così dato il via libera alla realizzazione delle stanze affidando il compito, alle Strutture di Reclusione nazionali, di individuare i luoghi adatti in cui dare corso ai “particolari colloqui intimi”. Unico requisito essere sposati o conviventi. Questo ironicamente sembra abbia aumentato le proposte di matrimonio all’interno delle carceri italiane. Ma qual é lo scopo di tutto questo, dato che ha tutto il sapore di un premio concesso nei confronti di chi magari ha commesso un grave crimine? Preservare i legami familiari e affettivi, considerati cruciali per la rieducazione e il benessere del detenuto. Studi indicano che l'intimità può contribuire a migliorare l'autostima, ridurre lo stress e la concentrazione. Tutti questi effetti positivi hanno inoltre ricadute sull’intero sistema detentivo, diminuendo l’aggressività alla base dei continui ferimenti degli Agenti della Polizia Penitenziaria.