BORSEGGIATRICE RIMANE IN CELLA, ANCHE SE INCINTA
Non più impunità neppure per le donne incinte. A Venezia una 24enne, sorpresa a borseggiare tra i turisti, resterà in carcere nonostante la gravidanza. È la conseguenza della nuova normativa che consente ai giudici di disporre la detenzione anche per le future madri, quando si tratta di reati reiterati o di particolare gravità.
La giovane, di origine balcanica, era già nota alle forze dell’ordine e aveva più volte violato il divieto di tornare a Venezia. A bloccarla è stata un’ispettrice della Polizia di Roma, in vacanza nella città lagunare, che l’ha sorpresa con il portafogli di una turista tra le mani. Dopo l’arresto, la giudice per le indagini preliminari ha confermato la misura cautelare in carcere, accogliendo la richiesta della Procura.
La 24enne è una delle 23 persone coinvolte nella maxi inchiesta sui borseggiatori “trasfertisti”, un sistema di ladri con destrezza che, secondo gli investigatori, si muoveva tra Mestre e Venezia per colpire turisti e viaggiatori. Gli indagati, in gran parte provenienti da Serbia e Bosnia, soggiornavano in alberghi economici di Mestre prima di entrare in azione in laguna.
In totale, sei persone sono finite in carcere e per le altre sono scattate misure di allontanamento e divieti di dimora. La Procura parla di un fenomeno radicato e organizzato, capace di adattarsi e ripetersi nel tempo. E ora, anche per chi è in gravidanza, la legge non prevede più sconti: il carcere diventa possibile quando le violazioni si sommano e la pericolosità sociale è evidente.